cappuccino

Vigilia di Ferragosto, un bar in viale Zara

Seeking out the poorer quarters
Where the ragged people go
Looking for the places
only they would know


Simon & Garfunkel, The Boxer

Vigilia di Ferragosto, un bar in viale Zara.

Arroccato dietro la vetrinetta delle brioches d’antan, il gestore – un non ancora 50enne in Polo malva che canta The Boxer di Simon e Garfunkel (I am just a poor boy, though my story’s seldom told) – grida al barista. “Ragazzo, un caffè alla signorina, veloce”‘.

Il ragazzo ha 63 anni e la tessera della Bocciofila Caccialanza di via Padova: il tipico umarell da cantiere a cui sti ‘giorni Studio Aperto consiglia di bere molto e uscire poco, un bypass cardiaco e un apparecchio acustico comprato da Amplifon a un prezzo ragionevole durante il mese dell’Udito ma con cui comunque sembra non sentirci un cazzo, nemmeno le ordinazioni: invece del caffè mi porge un cappuccio caldo come un lapillo – poco, poco gradito in questo agosto milanese in cui pure quando ti specchi devi scansare l’effetto Morgana.

Un angolo del locale, rami di potos polverosi e paglia di Vienna anni ’70, è dedicato al book crossing. Pagine nicotinate male da anni di sala d’aspetto, figlie di iscrizioni al Club degli Editori strappate con mezzucci da ingegneria sociale a ragazzini illetterati e casalinghe disperate.

I peggio Wilbursmith, i peggio Alberoni, i peggio Bevilacqua. È la fiera del “Vorrei essere un lettore oculato e leggere solo ciò che vale, considerando che potrei morire male in poltrona mentre leggo ‘La via del Toro’ di Buscaglia ed essere trovato dopo giorni dai miei cari, mentre in preda a un Rigor Mortis importante indugio col dito sulla teoria del Bambù” – si sviluppa solo&senza appoggi, si innalza solo verso il cielo e inesorabilmente schiatta solo.

Alla postazione Tabacchi una sciura dal capello sfinito da anni di tinte ammoniacate, siede dando le spalle alla parete di pacchetti. Ricorda i tempi in cui c’erano quelli da 10 a 2,80 euro, e riusciva sempre a far la cresta su chi prendeva caffè & Camel Light. Racimolare un ventino dopo l’altro per poi, alla chiusura, planare sul videopoker, celato tra il frigo Sammontana e il cesso alla turca.

Col suo golfino a trecce e il borsellino Elle di Lancetti trovato nel Dixan nel 1991. Gonfio di resti di rame, e di caramelle Rossana al retrogusto di vita trascorsa, e di Re di Cuori morti di vecchiaia.