La Carbonería

L'edifici més antic de l'Eixample

Quan caminàvem per la desobediència,
Quan tu i jo teníem somnis rebels,
Quan sobreviure forma part de l’essència
A la meua terra hi ha una pluja d’estels.


Aspencat, Quan Caminàven

Nella città modernista per eccelenza, in cui non fai in tempo ad ammirare un pinnacolo irrisolto della Sagrada Familia che già devi capire se quei mosaici colorati laggiù siano davvero parte della facciata di un ospedale (ospital de Sant Pau), fa strano pensare che uno degli edifici più instagrammati della città sia un ex covo di squatter famoso più per le sue vicissitudini di abusivismo che per il suo valore storico, da qualche anno messo in salvo da demolizione quasi certa dal governo catalano, che lo ha reso patrimonio protetto.

La Carbonería, all’angolo tra Floridablanca e Urgell, la noti da lontano – la facciata coperta quasi interamente da street art, tra cui spicca gigantesca la mongolfiera centrale.

Carrer del Comte d’Urgell in un raro momento di non traffico

Costruita nel 1864, nota allora come Cam Terragò, è il primo edificio di Eixample, il distretto ideato dall’urbanista Ildefons Cerdà all’indomani dell’abbattimento delle vecchie mura medievali del Quartiere Gotico. Per evitare gli stati di disagio in cui versavano quartieri come El Born o El Raval, strade strette e sovraffollamento, Cerdà disegnò la griglia, il layout urbano dell’ Eixample – viali larghi a separare file di isolati geometrici ognuno col suo cortile interno – che rende unica Barcellona nel mondo, e ci fa rosicare tantissimo all’idea che no, non riusciremo mai a farne una foto aerea decente.

Piano di ampliamento di Barcellona secondo Cerdà , immagine Wikipedia, Pubblico dominio

La Carbonería è un edificio ad angolo che si adatta in modo particolare alla trama Cerdà – nulla di monumentale, solo simmetria e semplicita: quattro piani, due facciate principali, due laterali. Al piano terra si trova il portone, in mezzo a locali commerciali , alcuni serrati – l’insegna Mobles Garriga l’unica a parlarci. L’architetto, Antoni Valls i Galí – Mestre d’obres come si legge in giro – lavorò durante gli anni del consolidamento del nuovo piano urbano, e di lui oggi si ricordano ancora le Case Cerdà, all’angolo tra Roger de Llúria e Consell de Cent. Ancora in piedi tre palazzine su quattro, da qualche anno il Governo della Generalitat ha dichiarato bene culturale di interesse nazionale.

La Carboneria - I viaggi del disagioInizialmente la chiamavano Casa de las Figuras, per le decorazioni rossicce sulla facciata: Il nome di Carbonera o Carboneria è arrivato molto dopo l’edificazione, quando negli anni ’50 del novecento al pianterreno esisteva una rivendita e stoccaggio di carbone. Fino al 2008, quando fu occupata e trasformata in un centro sociale, diventando a tutti gli effetti Edifici okupat : gli anni che lo videro ricoprirsi di graffiti fin quando la Guàrdia Urbana non ha liberato il campo.

Sgomberata nel 2014 perchè a rischio crollo, è stata poi inclusa in un piano di protezione del patrimonio artistico, che consente di riorganizzare l’interno dell’edificio ma vieta la sua demolizione o alterazione della sua volumetria in eccesso o difetto. Ai proprietari non è nemmeno al momento consentito di rimuovere o ricoprire i graffiti sulla facciata, ma nel dubbio facci un salto al prossimo giro nel quartiere di Sant Antoni.

Dove: Carrer del Comte d’Urgell, 30 – Barcellona

Come arrivarci: L2, stazione Sant Antoni; L1 Stazione Urgell.

Colonna sonora consigliata;