inmacchina

In macchina – io, te e diverse bottiglie di birra

…E senza manco cresce’,
so’ diventato grande


Cor Veleno, Nostargia

In macchina – io, te e diverse bottiglie di birra Lidl. Notte tarda e domani – oggi – è lavorativo per me e di ritorno in Terroniashire per te. Gli Squallor cantano la storia tremenda dell’ elettrotecnico che inventa la pila ma dopo quattro giorni scoprono la corrente elettrica – quanto amore, quanto, sprecato dall’ elettrotecnico. Nell’ esotica cornice del Famagosta Boulevard, in un abitacolo illuminato – ora buio, ora blu, ora buio, ora blu – dai lampeggianti di una volante di passaggio, l’ Epifania turistica: “Andiamo in Islanda, sai che bei cieli fotografiamo! Affittiamo macchinino, un sacco di giri. Al tramonto poi c’è un chioschetto al Klambratún, buttiamo a terra un telo, fotografiamo nuvole. Vero che non siam riusciti a farlo mai, pure col Parco Campagna a dieci passi, ma lì, lì è altra attitudine”.

Nessuno dovrebbe propormi viaggi. Non un amico lontano, non dopo i 4 Luppoli. Perché io entro in modalità aerea e mi ritiro per deliberare: la Santi Licheri della Vacatio Mentis. Dopo N minuti sentenzio che no, dai, troppo da organizzare, e poi i soldi, e poi io mi sono fissata e ormai viaggio solo-sola e c’ho già un piano per fine agosto e poi diciamocelo: quando torno, col cazzo che ho altre ferie fino al 2019.

Più falso di un “Domani ti faccio il bonifico” a lavoro consegnato, te ne esci con un “Dai, estate prossima”‘. Che ce lo siam detti pure l’anno scorso pensando a Tallinn, prima che ti mettessi insieme alla noiosa tipa con le tette Goodyear e il culo MacPherson che lavorava in Accenture e all’ape del venerdi sera parlava di Cloud e Big Data e criticava il mio Cd dei Cor Veleno in macchina, facendoci venire il mascarpone alle palle come ti segnalavo spesso usando una figura retorica, ma non troppo – perché va bene la FriendZone, ma con un approccio critico et costruttivo.

All’alba del lunedì, la macchina che si muove con sciabordio di bottiglie in vetro tipico dei trerruote da cantina, decidiamo quindi per un cielo a portata di mano, in tangenziale, ché da Barona a Certosa è l’unico viaggio che io e te si sia mai riusciti a concretizzare.

“Volevo portarti a Reykjavik
Ma ero sotto i portici” (semicit).