milanovuota

Milano poco vuota, agosto poco buono

Adesso cosa c’è
rinchiusa in quella
scatola di casa


Daniele Groff, Adesso

Milano poco vuota, agosto poco buono. Come ogni agosto dal 2011 – e tra tipo dieci giorni è Ferragosto e saranno sette anni che. E saranno ‘sti sette anni, che è assenza liquida che riempie gli angoli; saranno i 35, che è crisi; sarà che i giorni in ufficio sembrano una puntata di Mai dire Banzai, quello coi giapponesi rincoglioniti & ridenti & presibene verso prove di coraggio destinate a un morire male matematico; sarà che il 2017 doveva esser passato e invece è che qui che batte cassa, ogni giorno – ma ‘sto agosto dice proprio merda, in tutte le lingue del mondo.

Impiadinata in questi pensieri, telepatico mi telefona D. In sottofondo i Rondò Veneziano. Mi sta evidentemente telefonando dal 1983, anno in cui ho iniziato ad amarlo per quel che è, musica di merda compresa. Conversiamo secondo una content map consolidata.

Sei sola? Stai meglio? Sei serena?” (Si /A tratti / Senti, no)
Stai mangiando,si ?” (Facciamo un 50 e 50?)
Ma ti vedi con qualcuno?” (Chiedo l’aiuto da casa)
Ma ci pensi che tra dieci giorni è Ferragosto e saranno sette anni che?” (Si, ‘bbastanza)
Si, ma al lavoro come va?” (Bene! ma mi viene in mente il Fil Rouge di fine puntata, il Generale Putzerstofen e Pokoto Pokoto).

M’è venuta in mente sta cosa, ti ricordi Daniele Groff al firmacopie in Ricordi, quando eravamo ragazzi?”
A questo servono i fratelli. A ricordarti di robe del tutto inutili e di tempi in cui siamo stati meglio. In cui credevamo che un taglio di capelli à la Gallagher facesse di un qualsiasi cazzaro altoatesino un BritPopper. Chissà che fine ha fatto la mia copia di “Variatio 22” autografata “Da Daniele a il’aria , con affetto❤” – con l’apostrofo, si. Un sacco di tempo in fila, ma a piaceva solo “Adesso”, l’avevo amata subito già a Sanremo – c’avevo pure il testo miniato a mano nella Smemo della seconda superiore.

Ma ci spendevo meno a comprare la cassettina a 27.000 lire che a scaricare un mp3 col downloader di Real Jukebox, nel 1999. Che poi passavi una notte a scaricare 3 MB, ma a 100kb dalla fine la nonna alzava il telefono per chiamare la signora Mariapia, interrompendo connessioni interspaziali tra modem ad orologeria e vanificando attese dal retrogusto simbolico.