Kino Partian

Lo scorso inverno – ad oggi ancora milanesemente inevaso

No.
No.
Notorious.


Duran Duran, Notorious

Lo scorso inverno – ad oggi ancora milanesemente inevaso – una mattina d’ufficio (solite email, solite query, soliti alert) ho deciso che dovevo assolutamente andare a Maribor, Slovenia.

Per nessun motivo congruo se non un “non ci son mai stata e ci arriva Flixbus e costa quanto una pizza di Pizzium“, seguito dal secondo catalizzatore cardine dei Viaggi del Disagio: lo scazzo olimpionico misto nausea sartriana.

Ma ila” – mi faceva notare L. – ” a Maribor ci si scia e basta, e tu inizi a star male per l’altezza già alla collinetta del Portello“. “Ma ila “- mi avvertiva R. – “và che non c’è un cazzo in Slovenia oltre Ljubjana, ci sono solo gli Estranei e il Night King“. “Ma ila” – cercava di insinuare il dubbio S. – “tanti cazzo di posti, ma perché proprio lì?”

Ma nulla che potesse frenare la mentecatta me dal farsi 10 – dieci – ore di viaggio in pullman (la Lombardia e il Veneto e il Friuli e il confine e le grotte di Postumia di fantozziana memoria) per raggiungere la Marburgo riflessa nella Drava, -3 gradi centigradi e vento di Bora a sottolineare una cazzonaggine che solo dei Coreuti a cottimo avrebbero reso più palpabile.

Inoltre.

Inoltre avevo anche optato per gli unici due giorni di febbraio, tali “Vacanze Invernali” in cui la città e la Slovenia tutta abbassano la clèr, per 48 ore – le stesse del mio soggiorno – e i negozi si chiudono, le scuole pure e la gente va a sciare.

Tutti. Ma tutti. I kebabbari. I prestinai. I pizzaioli. I programmatori back end. Gli ingegneri elettronici.

Tutti. Tranne la receptionist dell’hotel e una numerica importante di Ultras dell’ NK Maribor mediamente imbruttiti dal pareggio con l’ NS Mura di ‘sta domenica gialloviola di liga slovena.

Quindi, ricapitolando, ci sta la Slovenia, io, i negozi chiusi, poca gente, poco e un cazzo da mangiare. Abbastanza fame.

Ma. Ma ci sta il Kino Partizan, che in questa finefebbraio trasmette in sordina un Notorious, l’amante perduta – restaurato e sottotitolato.
Ma non oggi.
Oggi si scia.